![]() ![]() La maniacalità che spinge alla perfezione uccide e appiattisce la diversità, è un'altra forma di totalitarismo a scapito dell’individualità. Perché è chiaro che a Vernon Sullivan, alias Boris Vian, dietro il gioco letterario, preme dissacrare e spezzare una lancia contro la frenetica corsa alla perfezione del corpo, contro l’apparenza a scapito della sostanza, la superficie a danno della profondità, dello spessore. Raccontare una trama così, oltre che difficile, perché è rocambolesca delirante e apparentemente frivola, ha poco senso. E a quel punto, facendo coppia con un bizzarro (e cosa non è bizzarro in questa storia?!) agente segreto, ma non solo, man mano si aggiungono altri partner sempre alquanto pittoreschi, Rock si mette sulle tracce del dottor Schutz. Se non che, Rock si sottrae alla forzata donazione del suo sperma, trona libero. Questo dottor Schutz è un sedicente scienziato che vorrebbe servirsi di Rock per creare la nuova razza umana esteticamente perfetta. Proprio lui che le donne le tiene lontane, se le scrolla di dosso, per non disperdere il seme e la concentrazione spirituale (e fisica). Rock, che ha scelto la castità come sua personale strada verso la bellezza, la perfezione fisica, l’allenamento, si ritrova prigioniero di un tale dottor Schutz che vorrebbe costringerlo ad accoppiarsi con una bella signorina. Mr Los Angeles, cioè l’uomo eletto il più bello della città degli angeli, si chiama Rock (non Rocky, ma quasi), viene rapito. Questa volta mi piace pensare si collochi a cavallo tra Myra Breckinridge e The Rocky Horror Picture Show. E sperava di aggirare la censura francese. Un altro romanzo a firma Vernon Sullivan, lo pseudonimo che Boris Vian adottava quando voleva “fare l’americano”, quando sceglieva d’essere ‘forte’, nudo-e-crudo.
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